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Notizia 21/12/2020

Bonus affitto: ecco come chiedere lo sconto al proprietario di casa Lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino: la disposizione contenuta nel decreto ristori


Nel corso della discussione in Senato per la conversione del decreto ristori è stato aggiunto un articolo - il 9-quater - che prevede un contributo statale per aiutare chi è in difficoltà nel pagamento degli affitti. A differenza di quanto previsto dai precedenti decreti, non si tratta di un credito di imposta di cui potevano usufruire solo gli immobili commerciali, la novità sta nella creazione di un fondo che potrà elargire un contributo economico anche per le abitazioni.

Vediamo insieme i dettagli della misura che è contenuta nel decreto convertito in legge e approvato definitivamente dalla Camera lo scorso venerdì 18 dicembre.

L’articolo 9-quater istituisce un "Fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali" presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tale fondo ha una dotazione iniziale pari a 50 milioni di euro: tali fondi serviranno a corrispondere un contributo a fondo perduto al locatore di immobile che riduce il canone di locazione. In pratica se il proprietario dell'immobile riduce l'affitto, la metà della differenza viene elargita dallo Stato.

La misura avrà validità per l'anno 2021 e solo se si tratta dell'abitazione principale del locatario e se l'immobile è sito in un comune ad alta tensione abitativa (qui l'elenco). Lo sconto sarà calcolato sulla rata di affitto in essere alla data del 29 ottobre 2020 e il contributo è pari al 50% della riduzione del canone, entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore. Non si applica per gli immobili in regime di cedolare secca

bonus affitti decreto ristori-2

Nel dettaglio, il contributo a fondo perduto per l'anno 2021 sarà attribuito al locatore di un immobile ad uso abitativo, ubicato in un comune ad alta tensione abitativa e che costituisca l'abitazione principale del locatario, che riduce il canone del contratto di locazione in essere alla data del 29 ottobre 2020. Il contributo è pari al 50% della riduzione del canone entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore. Il locatore dovrà comunicare, in via telematica, all'Agenzia delle entrate la rinegoziazione del canone di locazione e ogni altra informazione utile ai fini dell'erogazione del contributo. Un provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, entro 60 giorni, individuerà le modalità applicative e la percentuale di riduzione del canone mediante il riparto proporzionale in relazione alle domande presentate, anche ai fini del rispetto del limite di spesa. Come abbiamo già visto per l'operazione sono stati stanziati 50 milioni di euro.
Il bonus affitti in breve

Quindi per ricapitolare: nei comuni ad alta intensità abitativa lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino. Il rimborso avverrà fino a un massimo di 1.200 euro sui 12 mesi. Se, ad esempio, all’affitto verrà applicata una riduzione di 200 euro al mese, il proprietario di casa potrà contare su un rimborso massimo di 100 euro (la metà dello sconto applicato).


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