Conf.A.I.L.

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Sindacato Nazionale Proprietari Immobiliari

Segreteria Generale

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Notizie Aggiornamenti e Novità


Notizia 20/09/2021

CEDOLARE SECCA non c’è più l’obbligo di comunicare la proroga del contratto


A norma dell'articolo 3–bis del DL 34/2019, l'obbligo di comunicazione della proroga dei contratti in regime di cedolare secca è soppresso. Ne consegue che la mancata comunicazione della proroga non determina il venire meno della validità dell'opzione già esercitata. Nel caso descritto, dunque, il reddito relativo a tutto il 2020 continuerà ad essere assoggettato a cedolare.




Notizia 07/04/2021

Trasporti, ai Quadri Fal premio di risultati da 5mila euro. Usb e Confail: “Proclamato lo stato di agitazione”


“Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di Puglia e Basilicata”. Il comunicato arriva dai sindacati Unione Sindacale di Base – USB Lavoro Privato Puglia e Basilicata e Faisa Confail Basilicata in merito al Premio di risultato annuale Quadri del valore minimo di 5mila euro istituito su proposta della Direzione Generale a Luglio 2020.

“Tutto questo – scrivono i sindacati – mentre l’intero settore del TPL, ma non solo, usciva dalla prima ondata ed era stato travolto da una crisi mai vista prima. Nel mese di Aprile 2020 in FAL si era siglato un accordo sulla fruizione delle ferie del personale per evitare l’accesso agli ammortizzatori sociali; nello stesso mese, il Direttore Generale delle FAL Matteo Colamussi, anche in qualità di Presidente ASSTRA Puglia e Basilicata in una intervista a TRM TV dichiarava che i ricavi da traffico delle aziende pugliesi e lucane erano crollati del 95% con una media stimata di perdite al mese di oltre 12 milioni di Euro. Nelle FAL la situazione non era di certo delle migliori: stando sempre alle dichiarazioni del Direttore Generale, i mancati ricavi mensili ammontavano a circa 600.000 Euro”.

“Ad oggi non conosciamo i termini di questo famigerato accordo aziendale, né tantomeno gli obiettivi prefissati da raggiungere. Allo stato attuale – continuano – siamo solo in grado di evidenziare determinate criticità sia del servizio di trasporto pubblico offerto all’utenza che infrastrutturale susseguitesi negli anni: aumento dei tempi di percorrenza tratta ferroviaria (circa due ore sulla Bari – Matera e circa quattro ore e trenta minuti sulla Potenza – Bari), materiale rotabile ST4 fermo “in manutenzione” nell’officina di Bari Scalo da più di un anno, lavori “in corso” a rilento o fermi, violazioni per eccessivo ricorso al lavoro straordinario, divise per i dipendenti non ancora consegnate nonostante la fornitura fosse prevista per Gennaio 2020”.

“Un insieme di elementi – concludono Usb e Confail – per i quali sarebbe inammissibile l’istituzione di tale premio di risultato. Un premio di risultato che ha un unico significato: la crisi la pagano i lavoratori”.




Notizia 02/01/2021

Legge di bilancio 2021, testo definitivo in Gazzetta Ufficiale


Cedolare secca 2021
La cedolare secca al 21% si potrà applicare fino a 4 immobili. Oltre tale soglia, si passerà alla tassazione ordinaria IRPEF e l’attività di locazione verrà presuntivamente considerata quale attività imprenditoriale, a prescindere da chi verrà esercitata. Sarà pertanto obbligatorio esercitare tramite partita IVA.
Credito d’imposta locazioni 2021
Il credito d’imposta locazioni (bonus affitti) viene esteso alle agenzie di viaggio e ai tour operator. Questi soggetti, insieme alle imprese turistico-ricettive, potranno usufruire del credito d’imposta fino al 30 aprile 2021, anzichè fino al 31 dicembre 2020.





Notizia 02/01/2021

Bonus affitti per studenti universitari fuori sede requisiti generali per ottenerlo


La manovra 2021 dovrà essere approvata entro il 31 dicembre, in tutte le sue parti, onde evitare il rischio dell’esercizio provvisorio, che graverebbe ulteriormente sul tessuto socio-economico del paese.
Tra le misure di sostegno economico ai cittadini italiani, che compaiono nel testo, c’è – come detto – anche il bonus affitti 2021 per gli studenti universitari fuori sede, ovvero coloro che per andare all’università a seguire le lezioni e dare gli esami, debbono spostarsi dalla località di residenza per recarsi in quella in cui è ubicato l’Ateneo cui sono iscritti.
Secondo quanto prospettato dai fautori del bonus affitti 2021 studenti universitari in oggetto, debbono però ricorrere alcuni requisiti essenziali, altrimenti il contributo per le spese di affitto non potrà essere ottenuto.
Riepiloghiamoli in sintesi:
• come detto, lo studente deve rientrare nella categoria dei ‘fuori sede’, ovvero risiedere in un luogo differente da quello in cui si trova l’immobile su cui sfrutterebbe il bonus affitti 2021;
• deve trattarsi di studente iscritto ad una università pubblica o statale;
• il valore del modello Isee del nucleo familiare in cui rientra lo studente non deve superare i 20.000 euro;
• lo studente non deve già usufruire di altri contributi pubblici per l’alloggio.
Insomma si tratta di precise indicazioni, che vanno rispettate una ad una dall’interessato, pena l’impossibilità di ottenere l’agevolazione.
Le prospettive dell’agevolazione per gli studenti
Il bonus affitti 2021 per gli studenti universitari fuori sede è assicurato da apposito Fondo di 15 milioni previsto in Manovra. Nello stato di previsione del MIUR è esplicitamente “finalizzato alla corresponsione di contributi per le spese di locazione abitativa degli studenti fuori sede iscritti alle università statali”.
Al momento, è noto che l’agevolazione in esame è inclusa nel testo della manovra 2021 che dovrà completare il suo iter di approvazione entro qualche giorno, tuttavia ancora non sono stati messi nero su bianco tutti i dettagli relativi al meccanismo di funzionamento del bonus affitti 2021 studenti universitari.
Bonus affitti studenti universitari fuori sede: decreto attuativo del MIUR
Nella manovra troviamo infatti scritto che:
“Con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sono definite le modalità di erogazione delle risorse del Fondo, per il tramite delle università, anche al fine di rispettare il tetto di spesa massima, prevedendo l’incumulabilità con altre forme di sostegno al diritto allo studio riguardanti l’alloggio”.
Parafrasando quanto appena riportato, sarà dunque un decreto ministeriale a costituire il provvedimento attuativo del bonus affitti 2021; con esso, saranno definiti e chiariti tutti gli aspetti pratici di applicazione del bonus, sulla scorta del Fondo stanziato.
Il punto al momento più controverso attiene invece al coordinamento del bonus affitti 2021 con la normativa vigente sul diritto allo studio. Si deve infatti tener conto che le borse di studio comportano particolari maggiorazioni per gli studenti titolari di contratto di locazione universitaria.
Decreto interministeriale MIUR e MEF entro 60 giorni
Concludendo, per capire di preciso che cosa succederà, non resta dunque che attendere il citato decreto attuativo del Ministero dell’Università e del MEF. Questo dovrà essere pubblicato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021; il suo scopo è di dettagliare modalità e criteri per l’erogazione delle risorse economiche stanziate nel Fondo.






Notizia 21/12/2020

Bonus affitto: ecco come chiedere lo sconto al proprietario di casa Lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino: la disposizione contenuta nel decreto ristori


Nel corso della discussione in Senato per la conversione del decreto ristori è stato aggiunto un articolo - il 9-quater - che prevede un contributo statale per aiutare chi è in difficoltà nel pagamento degli affitti. A differenza di quanto previsto dai precedenti decreti, non si tratta di un credito di imposta di cui potevano usufruire solo gli immobili commerciali, la novità sta nella creazione di un fondo che potrà elargire un contributo economico anche per le abitazioni.

Vediamo insieme i dettagli della misura che è contenuta nel decreto convertito in legge e approvato definitivamente dalla Camera lo scorso venerdì 18 dicembre.

L’articolo 9-quater istituisce un "Fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali" presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tale fondo ha una dotazione iniziale pari a 50 milioni di euro: tali fondi serviranno a corrispondere un contributo a fondo perduto al locatore di immobile che riduce il canone di locazione. In pratica se il proprietario dell'immobile riduce l'affitto, la metà della differenza viene elargita dallo Stato.

La misura avrà validità per l'anno 2021 e solo se si tratta dell'abitazione principale del locatario e se l'immobile è sito in un comune ad alta tensione abitativa (qui l'elenco). Lo sconto sarà calcolato sulla rata di affitto in essere alla data del 29 ottobre 2020 e il contributo è pari al 50% della riduzione del canone, entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore. Non si applica per gli immobili in regime di cedolare secca

bonus affitti decreto ristori-2

Nel dettaglio, il contributo a fondo perduto per l'anno 2021 sarà attribuito al locatore di un immobile ad uso abitativo, ubicato in un comune ad alta tensione abitativa e che costituisca l'abitazione principale del locatario, che riduce il canone del contratto di locazione in essere alla data del 29 ottobre 2020. Il contributo è pari al 50% della riduzione del canone entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore. Il locatore dovrà comunicare, in via telematica, all'Agenzia delle entrate la rinegoziazione del canone di locazione e ogni altra informazione utile ai fini dell'erogazione del contributo. Un provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, entro 60 giorni, individuerà le modalità applicative e la percentuale di riduzione del canone mediante il riparto proporzionale in relazione alle domande presentate, anche ai fini del rispetto del limite di spesa. Come abbiamo già visto per l'operazione sono stati stanziati 50 milioni di euro.
Il bonus affitti in breve

Quindi per ricapitolare: nei comuni ad alta intensità abitativa lo Stato restituirà al proprietario dell’abitazione non in regime di cedolare secca la metà dello sconto applicato all’inquilino. Il rimborso avverrà fino a un massimo di 1.200 euro sui 12 mesi. Se, ad esempio, all’affitto verrà applicata una riduzione di 200 euro al mese, il proprietario di casa potrà contare su un rimborso massimo di 100 euro (la metà dello sconto applicato).




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